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Shakespeare, il potere e la Filosofia


Incontro con la vincitrice del Premio Campiello che presenta il primo dei due incontri dal titolo Shakespeare e l’illusione del potere”

marta morazzoni 1gallarate filosofarti melo premio campielloNell’agorà di Filosofarti martedì pomeriggio alle 15 all’Università della Terza Età Il Melo la scrittrice vincitrice del Premio Campiello nel 1997 Marta Morazzoni ha tenuto il primo dei suoi due incontri incentrati su un tema molto attuale: il potere.

“Shakespeare e l’illusione del potere: Macbeth, Riccardo III, Giulio Cesare” questo è il titolo scelto dall’autrice per la “chiacchierata tra amanti della letteratura”.

Nel calendario di Pandora, oltre ai nomi altisonanti come Cacciari ieri sera e gad Lerner questa mattina, c’è anche una parte di Gallarate <io sono la parte locale affiancata ai grandi nomi della filosofia> dichiara Marta Morazzoni <lo spazio che mi sono ritagliata al Melo mi piace molto, un momento di dialogo aperto>.

È proprio la voglia di confrontarsi che affascina l’autrice <scambiarsi punti di vista ed esperienze permette di crescere e di scoprire cose nuove>. Parlare di potere non è semplice, soprattutto al giorno d’oggi e per farlo ha deciso di utilizzare le parole di Shakespeare perchè lui <ha toccato in maniera esplicita tutte i temi che compongono il concetto di potere – continua la scrittrice – riuscendo a storicizzarli ed allo stesso tempo a renderli universali>. Un’attualizzazione che attraverso la comunicazione teatrale, riesce ad essere fonte di ispirazione o meglio di riflessione < in Riccardo III viene enfatizzata in maniera esplicita la brama del potere che oggi è sempre più spesso sotto gli occhi di tutti>.

IMG_8454Il potere, e la sua costante ricerca è uno dei vizi più vecchi dell’umanità perchè è <insito nell’essere umano e rappresenta la voglia di dominare sugli altri, una ricerca che mai si estinguerà>. Un viaggio nell’universo shakespeariano lungo un percorso suggerito dall’autrice <userò le parole dei suoi testi perchè, chi meglio di lui, attraverso i suoi personaggi può rappresentare al meglio lo stato d’animo di chi è schiavo e vittima di questa costante ricerca del comando sugli altri>.

Nelle opere del drammaturgo inglese possiamo ritrovare tratti comuni con la società moderna <Riccardo III è l’emblema del potere puro, Macbeth ne rappresenta l’angoscia e Giulio Cesare, o meglio Bruto incarna l’illusione della giustizia nel potere>. Per esprimere al meglio i suoi concetti, lo scrittore al servizio di sua maestà utilizzava un’arma molto potente, il teatro <sarebbe bello vedere quanto coincide quel modo di comunicare con i modelli che vengono utilizzati oggi>. Il linguaggio scelto dal poeta seicentesco non è di facile comprensione ma, il bello di appuntamenti come questo è la possibilità di <chiedere, fare domande e dipanare dubbi e perplessità>. Per Marta Morazzoni, l’integrazione è un elemento indispensabile <io a casa non ho nemmeno la televisione perchè non mi da la possibilità di replicare e lei tanto meno mi può rispondere>. Il prossimo appuntamento sarà martedì 28 febbraio alle 15 sempre all’Università del Melo

 

Annalisa Paola Colombo

 

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